Perché scegliere una tavola da Wingfoil in bambù

I surfisti della prima ora ricordano molto bene quando nel secolo scorso si iniziarono a diffondere le prime tavole in vetroresina a sostituzione delle tradizionali ma pesantissime tavole in legno. Come sempre quando uno sport tradizionale stravolge le proprie tecnologie o materiali, anche in quell'occasione alcuni surfisti rifiutarono l’innovazione, almeno nei primi tempi. 

Insomma, quando ci affacciamo al meraviglioso mondo delle tavole da Wingfoil in bambù non possiamo non partire dalla premessa che oggi il mondo del surfing, foiling - e in generale degli sport d'acqua - è molto più smart e ricettivo alle nuove tecnologie.

Avere una tavola il più leggera possibile: questo è il primo valore che ci sta a cuore. 

Questo vale ancora di più per il Wingfoil, dove i lift, le planate - e anche il pumping, per chi volesse cimentarsi - sono altamente favoriti da una tavola più leggera. Per parlare di bambù su una tavola da Wingfoil bisogna però considerare un altro aspetto: la sostenibilità dei materiali che utilizziamo. Polistirolo, PVC, vetroresina, tutti questi materiali sono di difficile smaltimento, a differenza del bambù, biodegradabile e largamente disponibile in natura. 

Ovviamente diventa difficile promuovere l'utilizzo del legno d’acacia, come le antiche tavole da surf, perché come abbiamo già detto il Wingfoil è uno sport che fa della leggerezza il suo punto cardine. Il bambù diventa quindi un’alternativa interessante come leggerezza, e se vogliamo anche come materiale galleggiante.

Perché un materiale galleggia?

Quando parliamo di galleggiamento intendiamo una condizione di equilibrio dei corpi immersi in un liquido la cui forza peso viene controbilanciata dalla spinta di Archimede. Senza dilungarci troppo: l'oggetto che galleggia deve avere determinate caratteristiche di struttura e densità, oltre che come già detto di peso, soprattutto se come una tavola da Wingfoil deve adattarsi alla persona che la manovra e al tiraggio fornito dalla wing, per poter consentire lift, evoluzioni e molto altro.

Per il galleggiamento dei Wingfoil l’elemento forte è l’anima tra i due rivestimenti esterni, che è costituita oggi da polistirolo o materiali affini.

La tavola in bambù Code di Cabrinha

Il bambù conserva un'elevata durezza e resistenza agli urti meccanici, a fronte di una leggerezza competitiva rispetto ad altri materiali. È questa l’intuizione alla base della linea Code di Cabrinha, che offre tavole compatte, leggere, resistenti, di ottima manovrabilità.

Eppure con la Code si rinuncia, almeno in piccola parte, ai materiali artificiali per un gradevolissimo e comunque leggero laminato di bambù sulla superficie di rivestimento superiore - mentre il nucleo è in EPS (polistirene espanso), ad aumentare la leggerezza globale e il galleggiamento. 

Andiamo dai 58 ai 118 litri di volume di tavola, con stringer in carbonio e un design compatto, e facile gestibilità anche quando si fa un run senza straps.

Il foil abbinato alla Code ha un lift molto morbido e una planata stabile, non solo per quanto riguarda la serie X ma anche ovviamente nella top di gamma, la serie H. 

Con la tavola in bambù, entrambi questi foil rappresentano un campione di prestazioni e manovrabilità. 

Come completiamo il volo di questa tavola di design?

Ovviamente con una wing Mantis w2, che rispetto alla prima versione vede una struttura irrigidita e una tensione di tessuto aumentata, il che promuove il range di utilizzo e le prestazioni. 

Il wing foil non ha una vera e propria tradizione, perché è uno sport recentissimo. Eppure si può decidere di non rinunciare al calore, alle prestazioni e al maggiore rispetto dell’ambiente che può fornire un materiale naturale come il bambù.

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Happy wingfoiling!